Dublino, Howth, Bray e tutti i posti in cui sláinte significa una cosa bella

Esiste un’estate che non è carne e non è chiasso, un’estate che non vi urla dietro da un motorino,che non vi abbatte stanchi e arresi su di unl etto e non vi inchioda accaldati al tavolo di bar,ad ordinare aperitivi freddi come ultimo desiderio: esiste un’estate che non sa niente di voi.

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È un bene: a lei, i vostri costumi accesi farebbero male agli occhi, la ressa delle vostre spiagge darebbe tristezza ,e il traffico in cui vi immergete, bagnati ancora prima di toccare l’acqua perché è acqua dalla vostra fronte, la turberebbe e non poco. Esiste un’estate che non si offre, facile con tutte le sue promesse come una donna innamorata. Lei non vi tiene per i polsi,lei non vi lascerà a settembre con quell’impressione vaga che nelle canzoni chiamano, come per educazione, nostalgia quando, invece, la parola adatta sarebbe sollievo(nel sentire il vento che s’allunga sulla strada e non ne vuole sapere d’esser tenero). Lei è l’estate di Dublino e della sua contea, se ne andrà prima, ne sentirete la mancanza anche se non l’avete mai vista, perché adesso,sono sicura, è lei che volete.

La trovate cliccando sulla foto, in questo mio racconto uscito su Il Mattino il 31 luglio 2012

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