Trent’anni e un giorno

Il giorno dei 30 anni bisogna immaginarlo 30 volte e ogni volta la scena deve essere diversa, cambiare posto e persone sullo sfondo, ci siete anche voi, ovvio, ma mai con lo stesso vestito, bisogna adattarlo alle mode del momento così come posto e persone devono rientrare su quei binari su cui passa la felicità del periodo, come un treno.

Poi il giorno dei 30 anni arriva. Io sono riuscita persino a staccarlo dagli altri complice un week-end di riposo da lavoro. Sono riuscita a dire, ecco che succede. Non succede niente, in realtà. Cioè, più o meno.

Il passare del tempo è una stronzata, se quel tempo riguarda te. C’è chi mi ha detto che a vent’anni si guarisce dall’insicurezza, a trenta dal timore di aver sbagliato a. Crescere è un cammino verso la stazione del Mandare Affanculo Le Cose Che Non Vuoi, che non ti piacciono, che t’hanno fatto male, e farlo senza paura, ridendo quasi, di te stessa anche e soprattutto, per come sei stata, come dire, tenera. O anche: innamorata, affezionata, amica. Mi faccio tenerezza, insomma. E mi faccio anche orgoglio.

Insomma, di questi trent’anni appena compiuti (che poi continuo a non sentire) posso dire una cosa: che la bambina con il collo del grembiule strappato da tale Luca (che oggi avrà trent’anni anche lui e probabilmente farà il muratore), la ragazzina che aveva difficoltà a capire come si facesse, esattamente, a fumare (altra abilità che mi precludeva il pieno inserimento sociale nel mondo d’emmenthal delle scuole superiori), la ventenne che quando si presentava in redazione le veniva detto, “sei schifosamente giovane” (perché, sappiatelo, è un dramma sapere cosa vuoi quando hai vent’anni), e forse persino la venticinque, la ventiseienne, la ventottenne e di sicuro la ventinovenne che sono stata, colta in diversi momenti e su diverse corde, sono diventate molto più forti e sorridenti di quanto immaginassi, e sono assai contenta di loro, molto più di quei posti, di quelle persone, di quei vestiti che ho dovuto scartare, perché nel giorno dei miei 30 anni, per loro no, non c’era più tempo.

Commenti

  1. Ti ho pensata oggi. Stamattina a radio Capital parlavano di una statistica sui “giovani” italiani e definivano rigorosamente giovani i ragazzi tra i 18 e i 29 anni!!!! Cioè ora che hai 30 anni non sei più giovane….?! E non lo sono io ( da un pezzo) che ne ho 37!!!!! Ahhhhhhh! Buon compleanno…. Più si diventa meno-giovani e più ogni singolo appuntamento con gli anni diventa impegnativo….ma é divertente ….molto divertente…fidati

  2. Sai quando ho compiuto 30 anni? Il 21 gennaio. Il 21 gennaio ho letto il tuo post ma ho aspettato qualche giorno per capire se era davvero come dicevi tu.
    Io però non lo so se il passare del tempo sia davvero una stronzata. Crescere è una cosa che a detta si alcuni ho fatto troppo in fretta e a detta di altri non farò mai, e le argomentazioni dei secondi mi sembrano sempre più calzanti. La mia personalissima stazione del mandare a fanculo la vedo affolata, come dirigente del traffico treni lascio a desiderare. Sono felice del fatto un mio amico mi ha detto nel giorno del mio compleanno “Sei un uomo buono e questo ti deve bastare”. Io non lo so se lo ha detto per affetto o perchè ci credeva ma lui mi con0sce da 16 anni quei 16 anni che mi hanno portato qua e non fa un complimento manco sotto tortura. Io a trent’anni ancora devo capire…