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Dublino, Howth, Bray e tutti i posti in cui sláinte significa una cosa bella

Esiste un’estate che non è carne e non è chiasso, un’estate che non vi urla dietro da un motorino,che non vi abbatte stanchi e arresi su di unl etto e non vi inchioda accaldati al tavolo di bar,ad ordinare aperitivi freddi come ultimo desiderio: esiste un’estate che non sa niente di voi.

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È un bene: a lei, i vostri costumi accesi farebbero male agli occhi, la ressa delle vostre spiagge darebbe tristezza ,e il traffico in cui vi immergete, bagnati ancora prima di toccare l’acqua perché è acqua dalla vostra fronte, la turberebbe e non poco. Esiste un’estate che non si offre, facile con tutte le sue promesse come una donna innamorata. Lei non vi tiene per i polsi,lei non vi lascerà a settembre con quell’impressione vaga che nelle canzoni chiamano, come per educazione, nostalgia quando, invece, la parola adatta sarebbe sollievo(nel sentire il vento che s’allunga sulla strada e non ne vuole sapere d’esser tenero). Lei è l’estate di Dublino e della sua contea, se ne andrà prima, ne sentirete la mancanza anche se non l’avete mai vista, perché adesso,sono sicura, è lei che volete.

La trovate cliccando sulla foto, in questo mio racconto uscito su Il Mattino il 31 luglio 2012

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Keep calm and enjoy tutt’ cose

Ricorderò che al trench beige ho preferito: un paio di calze nere ricamate, un jeans, due mollette a forma di viola e degli stivaletti in similpelle col tacco altissimo e sottile (e credo che sia un poco una scelta di vita). E adesso torno a cercare di darmi delle priorità e a guardare Cortesie per gli ospiti su Realtime.

st. stephen's green

Muro di Berlino reloaded

1- La mia versione personale della Storia mi vede uscire di casa per comprare l’occorrente per la crostata. Non è il 1989 bensì il ’92 e ho nove anni. Dal salumiere apprendo che l’URSS è ufficialmente sciolta e Gorbacev ha rassegnato le sue dimissioni da capo dello stato. Ne parlano in maniera concitata Antonio il lattaro e la signora Cappà guardando il tg2 che trasmette immagini della caduta del muro di Berlino. Assisto basita alla dissoluzione dello Stato sovietico e mi preoccupo molto, perché all’epoca dei fatti io vivevo in una specie di plesso russo -via Unione Sovietica, Eboli- e mio padre era un fervido lettore dell’Intrepido che pubblicava certe storielle sull’Est da avere paura per sempre. La cosa mi lascia senza fiato, ma non cedo allo sconforto: finisco di fare la spesa, torno a casa, deposito tutto in cucina e vado a fare le valigie. Dopo alcuni minuti esco dalla stanzetta e imbocco la porta. Quando mi ritrovano, diverse ore dopo nella piazza del paese spiego che avevo paura della terza guerra mondiale. Per testimonianza del fatto che i cambiamenti storici mi fanno un certo effetto scrivete a mia madre.

 

2- E’ il 2009. Si va in vacanza a Berlino. Prima di andare a Berlino mi chiama Pinuccio per chiedermi certi fatti. Al momento dei saluti gli dico: se fai il bravo ti porto un pezzo di sfravicatura di muro. Lui mi risponde che non ce n’è bisogno perchè Egli possiede il muro originale ed Egli ha fatto tutte le rivoluzioni dal vivo, il tour dell’indipendenza e dalla gioventù: nel ’89 ha visitato la Romania, poi Praga, poi Berlino, poi si è imbarcato sull’Hurtigruten e infine su un cargo battente bandiera liberiana. Per testimonianza del fatto che Pinuccio è Highlander scrivete a me che poi gli leggo la cosa per telefono poiché Egli internet non ce l’ha in quanto la fine è vicina.

 

 

Il cielo sopra (il muro di) Berlino

 

 

soundtrack consigliata:Riprendere Berlino, Afterhours